Zinco: un oligominerale prezioso per la salute


Lo zinco è un minerale essenziale che si trova in tutti gli organi, i tessuti e i fluidi corporei e dopo il ferro è il secondo oligominerale più abbondante. Pochi sanno che lo zinco svolge un ruolo fondamentale nel nostro organismo. Richiesto per l’attività catalitica di oltre 300 enzimi coinvolti nella sintesi e nel metabolismo di carboidrati, grassi, proteine, acidi nucleici e altri micronutrienti, è fondamentale per il sistema immunitario ed una sua carenza è stata associata a molte condizioni patologiche, tra cui malattie da raffreddamento, polmoniti, acne, difetti della crescita in età pediatrica, osteoporosi,  infertilità maschile, invecchiamento precoce, malattie croniche e infiammatorie, sindrome da iperattività e deficit dell’attenzione (ADHD), sindrome della fatica cronica, depressione, difficoltà di concentrazione. Inoltre, una carenza di zinco aumenta il rischio di cancro all’esofago, stomaco, polmone, ovaio e prostata.

Sebbene sia cosi importante, però, lo zinco non può essere accumulato nel corpo come il ferro, deve quindi essere introdotto giornalmente con la dieta. I fabbisogni raccomandati variano con l’aumentare dell’età: da 3 mg/die fino all’età di un anno, a 5 mg/die  fino a 3 anni,  8 mg/di nei bambini di 7-10 anni, mentre in  un uomo adulto, sono 11 mg/die e nelle donne 9 mg/die ma aumentano rispettivamente a 11 mg/die in gravidanza-dove bassi livelli di zinco nel sangue sono stati associati al rischio di pre-clampsia e difetti fetali-, e  12 mg/die in allattamento. Lo zinco è presente a diverse concentrazioni sia nei cibi animali che vegetali: le migliori fonti alimentari animali di zinco, le ostriche e il fegato bovino, seguito da carne bovinaovina e suinatuorlo d’uovo. Tra le migliori fonti vegetali, il germe di granosemi oleosi di papavero, zucca, sesamo e girasole, cacao amaro in polvere, l’avena e i cereali integrali in genere, legumi, pinolinoci, mandorle e nocciole

Per essere sicuri che si stia seguendo una dieta giusta per assimilare zinco, bisogna considerare alcuni aspetti importanti. Ad esempio la  dieta vegetariana ben pianificata è in grado di soddisfare ampiamente  i fabbisogni giornalieri di zinco, tuttavia l’assorbimento può essere contrastato dalla presenza di fitati (in cereali e legumi frutta secca) e ossalati (verdure e cereali). Per ovviare a questo problema, l’ammollo o germogliazione sono processi molto utili che aiutano a rendere più bio-disponile lo zinco e gli altri micronutrienti, eliminando gran parte dei fitati.

La cottura può ridurne l’assorbimento, pertanto è fondamentale utilizzare modalità di cottura con temperature non troppo elevate, oppure preferendo la cottura al vapore o sotto vuoto.

Come accorgersi se c’è una carenza di zinco?  In genere si manifestano vari sintomi, come perdita di capelli, difficoltà a concentrarsi, diarrea, frequenti infezioni, debolezza, tuttavia questi sono sintomi comuni alla carenza di altri micronutrienti, pertanto in presenza di uno o più di questi sintomi è bene verificare con un esame del sangue i livelli plasmatici di questo micronutriente.

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