Vitamina D e salute: scopriamo perchè è utile e come evitare la carenza


Tutti sanno  che la vitamina D, è importante per  metabolismo del’’osso e per la  prevenzione di patologie scheletriche, poiché stimola l’assorbimento del calcio e il deposito di questo minerale nel tessuto osseo. Basse concentrazioni di questa vitamina nel sangue, sono principalmente responsabili di rachitismo, condizione oggi rara  in Italia e tipica dell’ età pediatrica, e di osteoporosi, invece assai  più diffusa e sottostimata, che colpisce soprattutto le donne in menopausa, con una incidenza di 3.500.000 casi l’anno Meno noto è che la vitamina D in realtà è  importante  per la  prevenzione di molte altre patologie (cardiovascolari, infettive, sclerosi multipla, tiroidite di Hashimoto, diabete, ipertensione, tumori) e anche l’ Alzheimer, come dimostrato da una recente ricerca pubblicata sulla rivista Neurology. I risultati dello studio effettuato su 1680 soggetti  hanno mostrato una associazione stretta tra livelli di vitamina D e decadimento cognitivo: gli adulti moderatamente carenti mostravano un aumento rischio del 53%  di ammalarsi di demenza e del 69% di malattia di Alzheimer, che balzava al 122% e 125% rispettivamente in coloro che ne erano gravemente carenti. Un  altro  studio clinico nel  2010 dal Journal of Clinical Nutrition.   ha rilevato che la vitamina D sia più efficace nel prevenire la comune influenza nei bambini, abbassando l’incidenza dell’8%, mentre  i vaccini antinfluenzali – secondo i più recenti dati scientifici – ottengono un 1 per cento di riduzione dei sintomi della influenza. Purtroppo a causa dello stile di vita e della scorretta alimentazione,In Italia l’80% della popolazione è carente: l’insufficienza di vitamina D interessa circa la metà dei giovani italiani nei mesi invernali. La condizione carenziale aumenta con l’avanzare dell’età sino ad interessare la quasi totalità della popolazione anziana italiana che non assume supplementi di vitamina D è sempre più frequente, vedere oggi persone anche giovani con una carenza di vitamina D:   La concentrazione desiderabile nel sangue è >30 ng/ml, mentre si ha una insufficienza con valori tra 20-30 ng/ml o una vera e propria carenza quando le concentrazioni nel sangue scendono al di sotto di 20 ng/ml. Per non incorrere in una carenza ed assicurare un corretto  metabolismo della vitamina D sono importanti l’esposizione ai raggi solari, una  buona funzionalità epatica  e renale, una dieta adeguata  e attività fisica regolare all’aria aperta. La sintesi vitamina D avviene sulla pelle grazie ai raggi solari: per assicurare buoni livelli nel sangue è necessario esporsi al sole  almeno per  15 minuti; poiché l’uso frequente di schermi solari, comunemente consigliati per la protezione del melanoma, bloccano allo stesso tempo la sintesi di vitamina, il consiglio è di scegliere orari in cui il sole è meno forte come al mattino presto. Le riserve di vitamina D normalmente però non durano oltre la stagione invernale ed è necessario seguire anche una dieta adeguata, che contribuisce  20-30% del fabbisogno giornaliero di vitamina D. Le dosi giornaliere raccomandate sono  di 15 µg (600 UI)  di vitamina D nei  bambini e adulti di età compresa tra 1-70 anni (comprese le donne in gravidanza e in allattamento), e di 20 µg al giorno in età superiori a 70 anni, che si raggiungono facilmente consumando e 2-3 porzioni di pesce grasso e (come sgombro, alici, sarde, salmone), o 2 uova a settimana, mentre per i vegani l’olio extravergine di oliva ed i funghi crudi sono le migliori fonti alimentari.  Altri alimenti che contengono di vitamina D sono i latticini, ma occhio a non consumarne troppi per il potere acidificante e il contenuto in colesterolo di questi alimenti. Chi è particolarmente a rischio di carenze? Le persone sedentarie che escono poco o chi veste in modo da coprire la totalmente pelle, le donne in gravidanza, allattamento o in menopausa, chi segue una dieta vegana non bilanciata adeguatamente, o persone con la pelle scura poiché la pigmentazione cutanea riduce la radiazione UV-B che raggiunge le cellule che producono vitamina D. Cosa fare se si è carenti? Questo è il caso in cui è importante rivolgersi ad uno specialista che valuterà l’opportunità di ripristinare i livelli nel sangue con un integratore e consiglierà una densitometria ossea, specie se si tratta di donne in menopausa per valutare lo stato osseo che a causa della caduta degli estrogeni subisce variazioni importanti in questa fase della vita.

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