Un studio correla endometriosi ed esposizione a pesticidi


I pesticidi, sebbene siano tutt’ora ampiamente impiegati in agricoltura intensiva, sono per la maggior parte sostanze molto tossiche e nocive per la salute dell’uomo e dell’intero eco-sistema (ambiente), provocando danni anche alle vegetazioni spontanee o agli insetti utili. La pericolosità dei pesticidi è dovuta anche ad alcune loro caratteristiche chimiche: sono molecole persistenti, quindi una volta diffuse nell’ambiente si legano al suolo, diffondono nelle acque dove possono contaminare e legarsi ai tessuti di pesci ed ad altri animali, (meccanismo definito del bio-accumulo), che entrando nella catena alimentare,  finiscono nelle nostre tavole, costituendo cosi un ulteriore fonte di esposizione, oltre ai prodotti vegetali che sono trattati direttamente. Perché cosi pericolosi? Numerosi sono gli studi scientifici, che dimostrano una stretta relazione tra l’esposizione diretta  o indiretta a tali sostanze, e alcune gravi patologie: obesità, diabete, Parkinson,  patologie croniche (allergie soprattutto nei lavoratori), disturbi dell’apparato riproduttore,  a tumori. Particolarmente sensibili ai danni dei pesticidi, oltre ai bambini, sono le donne, proprio per la struttura fisica, tanto che si può parlare di “differenza di genere” soprattutto a riguardo di alcuni tipi di pesticidi che vengono classificati come “interferenti endocrini” o “endocrine disrupters”, sostanze attive a livello endocrino e in grado di interagire o interferire con la normale azione ormonale, provocando patologie dell’apparato riproduttore femminile.  Tra queste, l’endometriosi, che colpisce il 10% delle donne, ed è caratterizzata da una crescita anomala del tessuto uterino al di fuori dell’organo,   è particolarmente temuta sia perché associata ad una sintomatologia dolorosa, spesso invalidante al punto da influenzare la vita lavorativa e sociale della donna, sia per la difficoltà di concepimento che ne deriva nelle affette. L’ipotesi che  due pesticidi organoclorurati (il mirex e il beta-esa-cloro-cicloesano), con proprietà estrogeniche potessero essere alla base dell’insorgenza della patologia, è emerso da un recente condotto da un equipe del “Fred Hutchinson Cancer Research Center” e pubblicato sulla rivista “Environmental Health Perspectives”, nel quale sonoanalizzati campioni di sangue appartenenti a 248 donne affette da endometriosi e 538 donne sane per accertarne l’eventuale presenza di pesticidi organoclorurati. Nonostante l’utilizzo di queste sostanze sia vietato o comunque fortemente limitato,  nei campioni di molte donne sono state trovate tracce rilevanti di beta-esaclorocicloesano e mirex, che i ricercatori hanno associato allo sviluppo della patologia endometriosica. Questo studio dimostra che l’azione nociva dei pesticidi si protrae per anni e anni nel nostro organismo, per cui ribadisce l’importanza di limitare al minimo l’esposizione, osservando alcune importanti precauzioni: 1)evitare l’utilizzo domestico pesticidi e insetticidi preferendo principi attivi di agricoltura biologica o biodinamica; 2)evitare di esporre donne in gravidanza, in allattamento e nella prima infanzia a pesticidi e assicurare loro alimenti non contaminati;3)preferire sempre alimenti provenienti da agricoltura biologica o biodinamica acquistando prodotti di stagione; 4) leggere e documentarsi per conoscere cosa è bene per la nostra salute 5)  educare i propri figli ad una sana e corretta alimentazione promuovendo il consumo di prodotti biologici. 

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