Il Glifosate ( Roudup prodotto commerciale) è l’erbicida più diffuso e discusso al mondo. Nota è la campagna fatta da mamme americane che hanno sostenuto una campagna per il diritto all’allattamento “sano” dovo aver trovato il glifosato nel proprio latte. In italia «la presenza del glifosato e del suo metabolita, l’acido aminometilfosfonico, AMPA è ampiamente confermata, anche se il suo monitoraggio è tuttora effettuato solo in Lombardia, dove la sostanza è presente nel 31,8% dei punti di monitoraggio delle acque superficiali, mentre il metabolita nel 56,6%. L’agenzia di ricerca per il cancro lo ha iscritto con una pubblicazione su Lancet Oncology come probabile cancerogeno di classe 2A (Lancet Oncology 2015 May;16(5):490-1). Ecco perchè aderire al manifesto AIAB riportato per dire STOP al GLIFOSATE IN ITALIA
Numerose associazioni lanciano una campagna e chiedono a Governo e Parlamento di vietare l’uso del pesticida più utilizzato. Roma, 30 luglio 2015 – AIAB e FIRAB lanciano il manifesto “Stop Glifosato” e chiedono a Governo, Ministeri competenti e Parlamento di applicare il principio di precauzione in nome della tutela della salute pubblica, vietando definitivamente e in maniera permanente la produzione, la commercializzazione e l’uso di tutti i prodotti a base di glifosato.
Chiedono inoltre alle Regioni di rimuovere il prodotto da tutti i disciplinari di produzione che lo contengono e di escludere da qualsiasi premio le aziende che ne facciano uso evitando di premiare e promuovere “l’uso sostenibile di prodotto cancerogeno”. Il glifosato è il pesticida più utilizzato al mondo essendo presente in 750 formulati tra i quali il Glinet® e il Roundup®, ed è il diserbante collegato alle sementi geneticamente modificate (OGM) di mais, soia e cotone il cui Dna è stato manipolato da Monsanto per resistere al suo diserbante commercializzato, appunto, sotto il nome di Roundup® e definito dalla ditta produttrice “ecologico e biodegradabile”.
Ricordiamo che lo scorso marzo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) lo ha classificato come “probabile cancerogeno umano”. La stessa Agenzia ha dichiarato
inoltre che “esistono prove convincenti in grado di dimostrarne la cancerogenicità negli animali di laboratorio….Il glifosato, inoltre, causa danno al DNA e ai cromosomi nelle cellule umane…”
L’Italia è uno dei maggiori utilizzatori di questo pesticida, che è addirittura incluso nel Piano Agricolo Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei fitofarmaci. Questo comporta che tutti i Piani regionali per lo Sviluppo Rurale, finanziando, nella misura 10, l’agricoltura integrata e conservativa, ne premieranno l’uso. In assenza di un intervento si creerà il paradosso che il PAN per l’uso sostenibile dei fitofarmaci, promuoverà l’uso sostenibile di un prodotto cancerogeno.
In Gran Bretagna tracce di glifosato sono state trovate nel pane di frumento integrale. “In Italia le rilevazioni si quantitativi di pesticidi contenuti negli alimenti e nelle acque vengono condotte in pochissime regioni”, avverte Vizioli, presidente di AIAB. “Una situazione ìnaccettabile”.
Nel resto del mondo sono già partite da mesi azioni che applicano il principio di precauzione.
Alcuni rivenditori in Svizzera e in Germania lo hanno rimosso, la Francia si è impegnata a farlo entro il 2018 e gli stati tedeschi chiedono un divieto su scala comunitaria. L’Autorità
danese per l’ambiente e il lavoro lo ha dichiarato come cancerogeno mentre paesi come El Salvador e Sri Lanka lo hanno completamente vietato e in Colombia è stata vietata
l’irrorazione aerea sulle colture di coca”.
AL MANIFESTO “STOP GLIFOSATO” HANNO GIA’ ADERITO:
Associazione biodinamica italiana
Asso-Consum
Campagna Nazionale in difesa del latte materno dai contaminanti ambientali
Federbio
Forum Italiano dei movimenti per l’acqua
ISDE – Associazione Mediciper l’Ambiente
Legambiente
MDC – Movimento in difesa del cittadino
Navdanya International
Nutrizionisti per l’ambiente
Per aderire al Manifesto “Stop Glifosato” scrivere a comunicazione@aiab.it
————–
Ufficio stampa AIAB Michela Mazzali –
348.2652565
m.mazzali@aiab.it
www.aiab.it
Nessun Commento