Più Agricoltura biologica e meno cibi miracolosi per prevenire i tumori


Si parla ormai giornalmente di tumori, vista l’incidenza di questa patologia che non risparmia nessuno e colpisce indifferentemente,  a tutte le età. E giornalmente si parla di prevenire, attraverso l’alimentazione: la dieta mediterranea, le fibre, la frutta la verdura, e poi una serie di alimenti che ci vengono da altre culture, con proprietà antitumorali legate a particolari componenti, come ad esempio epicatechina-3 gallato (ECG) ed epigallocatechina-3-gallato (EGCG) del the verde. Ed oggi leggo anche l’ultimo report “Stop ai pesticidi” di Legambiente e un dato mi colpisce particolarmente:  in un campione di  the verde- sono stati trovati ben 21 diversi pesticidi, cui 6 superano il limite (Buprofezin, Imidacloprid, Iprodione, Piridaben, Triazofos, Acetamiprid): si capisce, quindi quanto sia necessario chiarire molti aspetti riguardo alla presunta salubrità di certi alimenti.  Infatti anche in questo ultimo aggiornamento  sulla contaminazione da pesticidi sugli alimenti che finiscono nelle nostre tavole, si conferma un aumento del multiresiduo, maggiormente nella frutta: il 38,8% dei campioni analizzati  presentava  di più un pesticida nello  stesso alimento. E’bene ribadire come questi limiti di sicurezza oggi non siano una garanzia di innocuità.  in quanto sono calcolati in base a studi di tossicità acuta (ossia reazioni immediate) e valutati per singola sostanza: ad esempio se possiamo tollerare una piccola quantità di una sostanza tossica da sola, se  la assumiamo insieme ad un’altra e un’altra ancora, l’effetto tossico finale sarà assai diverso. Non tengono conto della multi-esposizione e della tossicità cronica: siamo esposti ogni giorno a piccole quantità di pesticidi e altre sostanze tossiche, che possono entrare nel nostro corpo attraverso le vie respiratorie, la pelle, l’acqua, il cibo: che possono accumularsi nel nostro corpo e possono colpire il DNA, sistema nervoso, l’ intestino, aumentando il rischio di patologie quali Alzheimer, Parkinson, tumori, ma anche endometriosi, infertilità obesità e diabete. Per questo motivo L’EFSA si è decisa a fare una valutazione del rischio cumulativo che fino ad ora non esiste, ecco perchè on possiamo parlare di limiti di sicurezza- al fine di stabilire dei valori limite teorici per le esposizioni multiple, soprattutto per studiare l’effetto sulla tiroide, e sistema nervoso. Perché la maggior parte dei pesticidi, sono sostanze note come interferenti endocrini, che  agiscono sul sistema ormonale, mandandolo in tilt: non a caso tiroiditi, ipotiroidismi, endometriosi ed ovaio policistico sono tra le patologie non tumorali associate ad esposizione a pesticidi.

 E tre le sostanze più trovate si confermano il Boscalid, il Clorpirifos, l’Acetamiprid, il Metalaxil, il Ciprodinil, il Penconazolo, che sono sia cancerogeni che sono interferenti endocrini 

Ma quali sono gli alimenti con il maggior numero di residui? Fragole, pesche, pere, uva ciliegie,e frutta esotica tra cui la banana tanto amata dai bambini

Per quanto riguarda le uve da tavola e da vino, l’Umbria, regione in cui l’uva risulta essere l’alimento con il maggior numero di campioni multiresiduo (6 campioni su 7) con un campione che presenta ben 7 residui (Clorpirifos-Metile, l-Cialotrina, Ciprodinil, Boscalid, Pirimetanil, Penconazolo e Dimetomorf), mentre la  Puglia è la regione in cui nei campioni di uva è stato ritrovato il maggior numero di sostanze (con 7, 8 e fino a 9 residui contemporaneamente su uno stesso campione); il Veneto, la regione in cui il multiresiduo raggiunge il 62,5% dei campioni di uva analizzati, ma l’uva da tavola e da vino risulta la più trattata anche il Friuli Venezia Giulia, Liguria ,Val d’Aosta, (in cui si trovano anche eccedenze dei limiti di legge ) In EMILIA Romagna l’81,6% delle fragole analizzate presenta  multiresiduo, ma sono  le ciliegie e l’uva sultanina gli alimenti che presentano il maggior numero di residui nello stesso campione, rispettivamente 13 e 14. In Emilia Romagna, le insalate hanno la maggior percentuale di multiresiduo, con il 46,1% ed in particolare lattughe e i pomodori sono poi gli alimenti con maggior numero di residui, 11 diversi pesticidi.

E Gli irregolari? La Lombardia la regione col maggior numero di campioni irregolari ( ma anche la regione col numero maggiore di campioni analizzati)  tra cui da sottolineare 20 residui in campioni di bacche provenienti dalla Cina- guardare sempre la provenienza dove possibile nelle etichette-;  campioni irregolari anche per Emilia Romagna, le pere di produzione locale, e in Puglia, i campioni irregolari sono risultati limoni e melograni dalla Turchia (In Italia la domanda di melograno della grande distribuzione è tutta coperta dall’importazione)

Piccole considerazioni nutrizionali: Che la banana non fosse un frutto da consumare spesso, sopratutto i bambini,   io l’ho sempre detto, anche perché, anche quando è biologico è sono un frutto trattato con conservanti per affrontare il lungo trasporto. Le filiere corte non sono sempre una garanzia: molti prodotti di produzione locale subiscono comunque tanti trattamenti o possono essere coltivati o allevati in zone ad elevato inquinamento: io ritengo sempre che il prodotto biologico sia migliore. Le fragole non sono un alimento da dare ai bambini se non esclusivamente di agricoltura biologica, cosi come l’uva, le pere, le mele, le pesche e le ciliegie, ossia tutta la frutta, e attenzione anche per le donne in gravidanza. Lavare o sbucciare la frutta non risolve totalmente il problema: molte di queste sostanze sono all’interno del frutto e togliendo la buccia invece vanno via tante sostanze antiossidanti, perchè in alcuni frutti è lì che sono maggiormente concentrate.   Il succo di melograno non solo è ricco di polifenoli, ma può esserlo anche di pesticidi se non è biologico-attenzione alle mode. Il vino è un prodotto molto trattato, e la sua produzione inquina l’ambiente per l’elevato uso di funghicidi e altre sostanze cancerogene, a meno che non sia biologico. Se i cereali integrali sono sicuramente da preferire in una alimentazione “preventiva” ricordiamoci che se sono trattati si portano dietro tutti i fitofarmaci, più di quelli che vengono raffinati, ecco perchè è importante che integrale sia anche biologico. Mangiare cibo pubblicizzato per miracoloso, può non essere salutare: chi vi da indicazioni riguardo al cibo  “anti tumorale” che non vi istruisca su come sceglierlo, su quanto possa essere importante come venga prodotto e quanto sia diverso se  proviene da agricoltura biologica,  e non vi parli dell’importanza dell’ambiente nella patologia tumorale, non vi sta dando informazioni complete. Il tumore si combatte a tavola, ma se a tavola ci finiscono pesticidi cancerogeni e questi sono diffusi nell’ambiente capite come un The verde con 21 residui, o delle bacche con 20,o il cumino con 14,   non potranno essere amici della salute e salvarvi la vita?

 

 

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