Ormai che i pesticidi, non facciano cosi bene alla salute lo sappiamo, ma sappiamo anche che seguitano ad essere usati in agricoltura, e che soprattutto frutta e verdura-quegli alimenti che fanno parte di alimentazione corretta- sono quelli che ci espongono di più ai pesticidi. Cosi la domanda che le persone più frequentemente si pongono è: esiste un modo per rimuovere i pesticidi? Per rispondere a questo quesito, innanzitutto c’è da chiarire che i pesticidi che possiamo trovare negli alimenti potenzialmente sono circa 800 diverse sostanze appartenenti a diverse classi (insetticidi, funghicidi, acaricidi) che appunto presentano caratteristiche chimiche, capacità di penetrazione, solubilità completamente diverse, e che negli alimenti non ne troviamo uno solo ma più di uno, il famoso multiresiduo. Per capire quanto sia complessa la questione, uno studio recente, ha preso in esame tre metodi comuni casalinghi di lavaggio (soluzione di cloro, tipo Amuchina, bicarbonato e acqua corrente) per valutare quale risultasse più efficiente nel rimuovere due diversi pesticidi, il fosmet ( insetticida) e il tiobendazolo (funghicida), comunemente usati nella coltivazione delle mele. I ricercatori hanno utilizzato delle mele biologiche prive di residui, e le hanno incubate per 24h ad una concentrazione di 125 ng /cm2 con i due pesticidi, e utilizzando una sonda specifica per la spettroscopia Ramanm, hanno quantizzato i due pesticidi rimasti dopo il lavaggio sia nella superficie della mela che all’interno
Quale è risultato il metodo più efficace? I residui dei due pesticidi depositati superficialmente nella buccia, sono stati rimossi completamente dal lavaggio con bicarbonato di sodio, ma ci sono voluti ben 15 minuti, mentre acqua corrente e soluzione clorata, non sono risultati efficienti (figura 1). Tuttavia, andando a valutare i pesticidi all’interno della mele, mentre il Fosmet viene rimosso al 100%, il Tiobendazolo viene rimosso per l’ 80% , con un 20% che resta all’interno del frutto (Fig.2). La differenza nasce dalla diversa natura chimica dei due pesticidi usati e dalla loro diversa penetrabilità: il Tiobendazolo è sistemico con una penetrabilità di 4 volte superiore al Fosmet che è un pesticida non- sistemico. Purtroppo nella realtà, la maggior parte della frutta in commercio presenta il multiresiduo, ossia la ossia la presenza di più pesticidi in uno stesso frutto e questo studio spiega chiaramente che non tutti potranno essere rimossi dal lavaggio.
E se le sbucciamo è meglio? Anche sbucciare potrebbe non essere cosi efficiente se i pesticidi sono sistemici e si avrebbe però una notevole perdita di micronutrienti e composti importanti: ad esempio nella mela l’acido ursolico è presente nella buccia ed è un composto molto efficiente nel prevenire il sovrappeso e sembra avere ha un ruolo di inibitore nei processi di alcuni tumori, come quello al colon. Togliendo la buccia perdiamo anche una discreta quantità di fibre che si riduce da 5,8 a 2,6, perdiamo Potassio da 239 mg a 194, vitamina C (da 10.3 mg a 8,6), di di vitamina A (120 a 82 UI) e di vitamina K (da 4.9 a 1.3 ug). Sempre nella buccia, sono localizzati composti antiossidanti molto importanti per la prevenzione, i flavonoidi tra cui la quercetina-3-O-beta-D-glucopiranoside, che ha importanti proprietà antiproliferative.
Come fare per mangiare la frutta e verdura, non esporsi al rischio pesticidi e assumere tutti i micronutrienti e antiossidanti e vitamine in esse contenute? Diversi studi hanno dimostrato che i polifenoli e sostanze preziose per la salute come gli antiossidanti e vitamine, sono presenti in quantità molto maggiori nelle mele selvatiche rispetto a quelle coltivate, e tra quelle coltivate, le specie più ricche dal punto di vista nutrizionale sono quelle più antiche. La riscoperta quindi di varietà antiche coltivate con metodi di agricoltura biologica offre una maggiore protezione rispetto ai pesticidi e apporta più benefici dal punto di vista nutrizionale e nutraceutico. In ultimo, poichè credo che non si possa parlare di salute senza parlare di ambiente, la scelta del biologico oltre a dare benefici in termini di qualità del prodotto, risulta la scelta più idonea per tutelare ambiente, agricoltori e residenti nelle aree coltivate dall’effetto tossico dei pesticidi che hanno portato l’ambiente al collasso e chi è esposto, ad avere un maggior rischi di ammalarsi di tumori ( www.renataalleva.it/incidenza-di-leucemia-in-valle-di-non-e-rotaliana-qual-e-il-nesso-tra-pesticidi-salute-umana-e-produzione-intensiva/)malattie neurodegenerative (Parkinson), problemi di infertilità (https://www.renataalleva.it/dieta-fertilita-e-gravidanza-nuovo-studio-punta-il-dito-sui-residui-di-pesticidi-negli-alimenti/),ma anche patologie ginecologiche (endometriosi), obesità e diabete sono stati correlati all’esposizione a determinati pesticidi organofosfati. Quindi il consiglio è mangiamo frutta con la buccia, ma scegliamola biologica, in quanto i consigli che spesso si danno anche in gravidanza, di lavare bene in acqua e amuchina, non risolve il problema pesticidi.
Effectiveness of Commercial and Homemade Washing Agents in
Removing Pesticide Residues on and in Apples
Tianxi Yang,† Jeffery Doherty,‡,§ Bin Zhao,† Amanda J. Kinchla,† John M. Clark,‡,§ and Lili He*,†J. Agric. Food Chem. 2017, 65, 9744-9752
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