Nei recenti anni l’olio di cocco e’ entrato a far parte dell’alimentazione di molti, grazie al fatto che viene proposto come alimento salutistico. I benefici dell’olio di cocco, un olio saturo, deriverebbero dalla composizione in acidi grassi a catena media a cui viene associato un effetto ani-infiammatorio. Tuttavia spesso, capire se i benefici per la salute sono supportati più da operazioni di marketing, piuttosto che gli studi scientifici e’ assai difficile. Fino ad oggi i fautori dei benefici per la salute dell’olio di cocco sottolineavano che gli acidi grassi a catena media in esso presenti, vengono tipicamente assorbiti dalla vena porta piuttosto che, utilizzati per produrre colesterolo nel corpo, ma questo studio solleva molti punti a sfavore dell’utilizzo.
A mettere in dubbio però, i molti claim “salutistici” e’ uno studio pubblicato a Gennaio, sulla rivista scientifica Circulation, che consiste in una revisione sistematica di 16 diversi studi pubblicati (meta-analisi) che ha incluso circa 703 pazienti, da cui emerge che l’uso di olio di cocco era associato ad aumenti delle lipoproteine a bassa densità (LDL) e dei livelli di colesterolo totale.
Lo studio si e’ proposto di valutare se il consumo regolare producesse qualche effetto sulla perdita di grasso corporeo, infiammazione, glicemia plasmatica o salute cardiovascolare.
Quali sono i risultati dello studio in dettaglio?
Rispetto all’olio extravergine di oliva, e ad olio polinsaturi, il consumo da 3 a 4 cucchiai di olio di cocco al giorno è stato associato a un aumento significativo di
colesterolo totale di 14,69 mg / dL (IC al 95%, 4,84 – 24,53; I2 = 91%).
colesterolo LDL di 10,47 mg / dL (95% CI, 3,01 – 17,94; I2 = 84%) e
colesterolo delle lipoproteine ad alta densità (HDL) di 4,00 mg / dL (95% CI, 2,26 – 5,73; I2 = 72%).
La variazione percentuale stimata del colesterolo LDL è stata dell’8,6% e la variazione percentuale del colesterolo HDL è stata del 7,8%.
Non sono emersi invece gli effetti benefici tanto pubblicizzati: l’olio di cocco non ha avuto effetti significativi sulla riduzione del peso corporeo e della circonferenza della vita, sulla diminuzione di grasso corporeo, sui livelli di proteina C-reattiva o sui livelli di glucosio plasmatico a digiuno rispetto agli oli vegetali non tropicali
Cosa conclude lo studio?
I risultati non hanno sorpreso gli autori che ricordano che circa un quarto del grasso di cocco è costituito da acidi grassi saturi a catena lunga, come acido miristico e acido palmitico, noti per contribuire all’aumento di colesterolo plasmatico. Riguardo all’acido laurico, ricordano che può essere metabolizzato ed essere assorbito e trasportato come acidi grassi a catena lunga contribuendo anch’esso all’aumento di colesterolo.
Pertanto in base agli studi scientifici, oggi esistenti, non sembrerebbero sussistere evidenze scientifiche solide per consumare olio di cocco e utilizzarlo al posto di oli vegetali, specialmente quelli ricchi di grassi monoinsaturi e polinsaturi. Infatti un elevato consumo di olio di cocco aumenta le concentrazioni di colesterolo LDL nel sangue e può quindi aumentare il rischio di malattie cardiache. L’aumento delle HDL che sembra un aspetto positivo, in realtà non supporta un effetto salutistico in quanto terapie mirate ad innalzare le HDL non hanno avuto effetto sulla riduzione del rischio cardiovascolare
The Effect of Coconut Oil Consumption on Cardiovascular Risk Factors A Systematic Review and Meta-Analysis of Clinical Trials Nithya Neelakantan, Jowy Yi Hoong Seah, Rob M. van Dam 2020https://doi.org/10.1161/CIRCULATIONAHA.119.043052Circulation. 2020;141:803–814
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