Micronutrienti riducono la mortalità solo se assunti attraverso gli alimenti e non con integratori


 

L’assunzione adeguata di alcuni micronutrienti e vitamine è associata a una riduzione della mortalità per tutte le cause, ma solo quando la fonte nutritiva è costituita da alimenti, e non da integratori. Questo quanto emerge da un recentissimo studio, pubblicato su Annals Internal Medicine.

Lo studio  è stato condotto su un campione rappresentativo di oltre 27.000 adulti statunitensi di età pari o superiore a 20 anni ed è l’obiettivo primario era di valutare l’associazione tra uso di integratori alimentari e mortalità per tutte le cause, incluse malattie cardiovascolari (CVD) e cancro. In particolare i ricercatori hanno valutato se l’assunzione di nutrienti adeguata o in eccesso era associata ad aumento della mortalità e se l’assunzione di micronutrienti attraverso il cibo rispetto all’assunzione di integratori aveva un impatto diverso

Mentre gli effetti benefici di integratori continuano a essere pubblicizzati, in realtà spesso i dati scientifici su trial di supplementazione sono contrastanti, ed in alcuni casi la supplemetazione o non ha effetto o addirittura un effetto avverso, come nel caso della supplementazione con beta-carotene nei fumatori, in cui i supplementati hanno sviluppato un cancro al polmone più dei non-supplementati (Nutrients. 2019 Apr; 11(4): 725). È pertanto importante comprendere il ruolo che il micronutriente svolge e soprattutto comprendere che l’assunzione per via alimentare di micronutriente a concentrazioni fisiologiche dell’alimento è assai diversa da quella di un integratore, e quindi  aumentare molto la concentrazione come avviene nel caso di un integratore non sempre si traduce in un vantaggio per la salute

Cosa è emerso dall’ studio? Primo dato importante che l’assunzione di integratori non era associato ad una diminuzione della mortalità. Infatti dallo studio è emerso che il minor rischio di morte associato a un’adeguata assunzione di micronutrienti se assunti attraverso la dieta e non con integratori

In particolare è emerso che:

-assunzioni adeguate di vitamina K e magnesio erano associate a un minor rischio di morte

-assunzioni adeguate di vitamina A, vitamina K e zinco erano associate a un minor rischio di morte per CVD

Contrariamente, l’assunzione eccessiva di calcio a 1.500 mg /die, mediante integratori era collegata ad un aumentato rischio di morte per cancro, che l’uso di integratori di vitamina D da parte di individui senza alcun segno di carenza di vitamina D può essere associato ad un aumentato rischio di morte per tutte le cause incluso il cancro

I risultati dello studio supportano l’idea che, mentre l’uso di integratori contribuisce ad aumentare il livello di assunzione totale di micronutrienti, che però non si traduce in un reale vantaggio,  ci sono in realtà effetti  benefici se i micronutrienti provengono da alimenti. Sebbene lo studio presenti limitazioni, dichiarate dagli autori, fa riflettere sul fatto che gli integratori, percepiti spesso come una nacea per tutti i mali, possono in realtà anche essere nocivi, esattamente come un farmaco se non necessari. Un aconsiderazione importante è che gli alimenti cambiano molto la loro composizione in micronutrienti in base alla modalità di produzione e trasformazione, che determina una perdita. Un consiglio quindi per assicurarsi un miglior profilo di micronutrienti è quello di utilizzare prodotti coltivati senza pesticidi (ci sono studi che attestano il maggior contenuto di vitamine e micronutrienti se il prodotti sono biologici) e soprattutto di utilizzare cibo fresco e non consumare frequentemente cibo trasformato.

Fan Chen, et al Association Among Dietary Supplement Use, Nutrient Intake, and Mortality Among Ann Intern Med. 2019;170(9):604-613. DOI: 10.7326/M18-2478

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