Mangiare biologico protegge dal tumore al seno e Linfomi. Lo afferma uno nuovo studio pubblicato su JAMA


Numerosi sono gli studi che dimostrano che mangiare biologico riduce l’esposizione a pesticidi, facilmente misurabile andando a cercare tali residui nelle urine, ma non erano molti gli studi pubblicati, fino ad oggi,  che valutavano l’associazione tra consumo di alimenti biologici e rischio tumori. Proprio in questi giorni,  è stato pubblicato sul Journal of American Medical Association uno studio prospettico che si è proposto proposto di analizzare l’associazione tra consumo di alimenti biologici e rischio di cancro in una grande coorte di adulti volontari francesi. Lo studio di follow-up è stato effettuato su un periodo di tempo compreso tra il 10 maggio 2009, al 30 novembre 2016. Al momento dell’arruolamento sono stati registrati i dati antropometrici e storia clinica dei volontari e mediante questionari alimentari  state raccolte le informazioni disponibili sulla frequenza del consumo di alimenti biologici e sull’assunzione di cibo (numero di porzioni e/o grammi di alimento e frequenza di consumo settimanale). L’anamnesi alimentare è stata fatta per 16 tipologie alimenti certificati biologici per i quali i partecipanti hanno segnalato la frequenza di consumo (mai, occasionalmente o la maggior parte delle volte). È stato quindi calcolato un punteggio (score) per frequenza di consumo di cibo biologico (intervallo, 0-32 punti). Il rischio di cancro in relazione al consumo di cibo biologico (score) è stato espresso in quartili e elaborato con modelli di regressione dei rischi proporzionali (regressione di Cox ), aggiustati per i potenziali fattori di rischio di cancro.

Su un campione di 68.946 partecipanti il 78,0% erano donne con una  età media al momento dell’arruolamento di 44,2 (14,5): durante il follow up si sono verificati 1340 casi di cancro ed il più diffuso è stato il cancro al seno ( 459 casi), seguito da cancro alla prostata (180 casi), 135 tumori della pelle, 99 tumori del colon-retto, 47 linfomi non-Hodgkin e altri 15 linfomi (1%).

Cosa è emerso dallo studio? Mangiare Biologico protegge dal cancro al seno (post-menopausale) e dal Linfoma di Hodgins, e tutti i tipi di linfomi, mentre al momento non sono emerse altre rilevanti associazioni per gli altri tipi di cancro esaminato. In particolare le donne che consumavano regolarmente ed esclusivamente prodotti biologici (alto scores) hanno ridotto del 25% il rischio di ammalarsi di cancro al seno, rispetto alle donne che non consumavano prodotti biologici. Stessa relazione e’ emersa per i linfomi Non-Hodking. Questi risultati, spiegano gli autori dello studio,  possono essere interpretati alla luce dell’associazione che c’è tra esposizione tra vari contaminanti inclusi i pesticidi e tumore al seno, in cui si conclude che tale esposizione contribuisce in modo rilevante al rischio di ammalarsi. Per quanto riguarda invece la minore incidenza di Linfomi NH in chi consuma biologico, è perfettamente in linea con quanto riportato da una recente meta-analisi in cui l’esposizione a terbufos, malation e diazinon aumenta il rischio del 22%  di questi tumori

Perché i pesticidi aumentano il rischio di tumore? Sono diverse le vie con cui i residui di pesticidi possono indurre la cancerogenesi, che includono il danno al DNA indotto attraverso modifiche epigenetiche. Altri meccanismi coinvolgono il mitocondrio e il reticolo plasmatico,creando una perdita di omeostasi cellulare, ossia l’equilibrio necessari per funzionare bene. Inoltre molti pesticidi usati in agricoltura intensiva sono distruttori endocrini, ossia possono interagire con i nostri ormoni alterandone la risposta: queste sostanze possono indurre modifiche anche quando a sono dosi bassissime, e l’esposizione è per lungo tempo, e può iniziare nella pancia della mamma, in età fetale. Ecco perché per certe sostanze non c’è soglia di sicurezza, quindi i massimi livelli residuali non garantiscono che queste sostanze non possano comunque essere nocive. Inoltre, per avere dati concreti sui rischi collegati all’esposizione cronica attraverso la dieta, bisognerebbe valutare l’effetto cocktail della multi-esposizione in quanto all’interno di uno stesso alimento troviamo residui di più pesticidi insieme che in alcuni alimenti arrivano anche a 15.

Da questo studio emerge anche che le persone che hanno un elevato consumo di  prodotti biologici seguono anche uno stile di vita alimentare protettivo, basando la propria dieta più verdura frutta legumi e cereali integrali, e minore consumo di carni rosse e trasformate, in linea con le indicazione del Codice Europeo di prevenzione dei tumori.  Alto dato da non trascurare è che sono le donne le maggiori utilizzatrici di prodotti biologici, con un grado di istruzione medio-alto e anche un buon reddito mensile.

Lo  studio conclude che promuovere il consumo di alimenti biologici nella popolazione generale potrebbe essere una strategia preventiva promettente contro il cancro e pertanto sono necessarie politiche per potenziare l’agricoltura biologica, ed incoraggiare gli agricoltori ad abbandonare l’agricoltura ad alto impatto, mettendo in campo strategie che possono rendere accessibile a tutti i prodotti sani e senza pesticidi

 

Baudrym, J, Assmann, K. Touvier, et al. Association of Frequency of Organic Food Consumption With Cancer Risk Findings From the NutriNet-Santé Prospective Cohort Study JAMA Intern Med. Published online October 22, 2018. doi:10.1001/jamainternmed.2018.4357

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