Mangiare BIO protegge da pesticidi molto tossici: lo afferma un nuovo studio su adulti e bambini


La dieta per maggior parte delle persone, è la principale fonte di esposizione a pesticidi (Curl et al., 2015, Riederer et al., 2008), e i monitoraggi nazionali ed internazionali, confermano che negli alimenti possono essere presenti più specie di pesticidi da 1 a 15 contemporaneamente (multiresiduo) e cosa più importante, che ad oggi non abbiamo studi clinici che hanno chiaramente dimostrato che  l’esposizione cronica ai bassi livelli di pesticidi alimentari, sia sicuro per la salute.

Contrariamente, sono molti sono gli studi che affermano che l’esposizione ai pesticidi è associata a varie condizioni patologiche, a partire dall’età pediatrica, quali disturbi cognitivi, disturbi dello spettro autistico (autismo), deficit del QI e sindrome da iperattivittà e deficit dell’attenzione (Bouchard et al., 2011, Engel et al., 2011, Rauh et al., 2011; Quirós-Alcalá et al., 2014), asma (Hernandez et al., 2011, Raanan et al., 2016), cancro (Bassil et al., 2007) e hanno un impatto anche sull’apparato riproduttivo (Bretveld et al., 2006) e endocrino (Mnif et al., 2011).

Mangiare biologico per proteggersi dai pesticidi?  Questo nuovo studio, pubblicato su Environmental Research, Volume 171, April 2019:568-575) riafferma quanto precedente trovato da altri studi: una dieta a base di prodotti biologici  riduce significativamente l’esposizione a una serie di pesticidi, molto tossici sia  nei bambini e negli adulti.

Come è stato fatto lo studio? Hanno partecipato allo studio, quattro famiglie americane (16 partecipanti in totale), nel periodo tra Febbraio e Maggio 2017, residenti in diverse aree geografiche americane (Oakland, CA, Minneapolis, MN, Baltimora, MD e Atlanta, GA), che  non consumavano  abitualmente  prodotti biologici. Lo studio è durato dodici giorni secondo il seguente protocollo:  ai partecipanti è stato effettuato un prelievo di urine prima di iniziare lo studio e raccomandato di continuare la loro dieta “ convenzionale dal primo al quinto giorno; dal sesto al dodicesimo giorno, le famiglie hanno ricevuto gratuitamente tutti gli alimenti biologici, per modificare completamente la loro dieta abituale, e alla fine del dodicesimo giorno, sono stati nuovamente raccolti i campioni urinari (158 campioni in totale).

I risultati  emersi confermano che seguendo la dieta biologica si sono osservate riduzioni significative dei livelli urinari di tredici metaboliti di pesticidi  (organofosfati,, neonicotinoidi e piretroidi e dell’erbicida 2,4-D, noto anche come agente Orange) Le riduzioni più significative sono state osservate per il clothianidin (− 82.7%p < 0.01),  per MDA, un metabolita del malathion (− 95.0%, p < 0.01), clorpirifos 3,5,6-trichlor-2-pyridinol (TCPy), a chlorpyrifos (− 60.7%, p < 0.01)). Il Clotianidin è un neocotinoide recentemente vietato in Italia, perché ritenuto responsabile della moria delle api, biocida, potente neurotossico, e rilevato spesso negli alimenti, incluso il miele (Environ. Sci. Technol., 52 (2018), pp. 3175-3184). Neurotossico e probabile interferente endocrino è il clorpirifos, che è onnipresente in tutti i monitoraggi di frutta verdura, ma è stato trovato anche nell’ olio extravergine di oliva e  nel latte vaccino.

Clorpirifos, infatti è un pesticida controverso ma continuiamo a mangiarlo e farlo mangiare ai bambini. I pericolosi effetti neurotossici sopratutto sul cervello in formazione  durante l’età fetale, sono nuovamente emersi  in un articolo pubblicato nel 2018, sul New England Journal of Medicine (https://www.nejm.org/doi/10.1056/NEJMp1716809) in cui  si ribadisce come l’esposizione ad questo organofosfato induce una riduzione del quoziente intellettivo   (QI ) nei bambini  e disturbi del neurosviluppo, mentre l’esposizione  nella età adulta, è stato associato al Parkinson.

Come è possibile che  pesticidi cosi tossici possano essere consentiti negli alimenti? Da una recente review sulla neurotossicità del Clorpirifos, (Environ Health. 2018 Nov 16;17(1):77. doi: 10.1186/s12940-018-0421-y.), i ricercatori evidenziano come i test effettuati per dimostrare la innocuità del pesticida, in  realtà non siano stati fatti in modo appropriato (concentrazioni e tempi di esposizione corretti) da metterne in luce la vera neuro-tossicità.

Troppa diffidenza ancora, e soprattutto ingiustificata, verso l’agricoltura biologica, soprattutto alla luce di questo studio, che si aggiunge ai tanti già pubblicati che affermano che mangiare biologico riduce significativamente l’esposizione a pesticidi, e questo non può essere trascurabile, se consideriamo tutte le patologie che sono state associate all’esposizione a pesticidi, e sopratutto se pensiamo alla vulnerabilità dei bambini e alla crescente incidenza delle patologie del neuro-sviluppo e tumorali, la cui incidenza è strettamente legata a fattori ambientali, in cui aria cibo e acqua sono importanti vie.  Che  mangiare biologico possa avere un ruolo anche nella prevenzione dei tumori, è emerso da un  recente studio longitudinale condotto su circa 70.000 adulti, in cui una maggiore frequenza del consumo di alimenti biologici, associato a un’esposizione inferiore ai pesticidi, era protettiva contro diversi tumori (Baudry et al., 2018 https://www.renataalleva.it/mangiare-biologico-protegge-dal-tumori-al-seno-e-linfomi-lo-afferma-uno-nuovo-studio-pubblicato-su-jama/).

Il costo del biologico e l’ambiente. Continuano però le battaglie e le ostilità verso il biologico, e spesso per il consumatore è un problema di costi, tuttavia questo problema potrebbe essere superato sia incentivi alla produzione biologica, sia diversificando la modalità di acquisto dei prodotti, rivolgendosi direttamente al produttore, o iscrivendosi ad un gruppo di acquisto (GAS) che crea un ponte tra produttore biologico e le famiglie che vogliono acquistare prodotti di qualità a prezzi sostenibili. Cosi facendo ci si renderà conto che il vero costo del biologico è il prezzo equo che necessita per produrre un buon cibo, che tutela la salute e passando al biologico, si potrebbero evitare sprechi inutili di alimenti spazzatura. Non possiamo parlare di dieta sana, se non parliamo di dieta priva di contaminanti: nonostante la dieta vegetariana sia stata spesso indicata come salutare, uno studio ha chiaramente dimostrato che i vegetariani, che mangiano alimenti convenzionali, sono più esposti ai pesticidi.

Ultima riflessione: probabilmente se spostassimo i costi spesi per integratori, vitamine e farmaci verso l’acquisto di prodotti alimentari più sani, probabilmente, non graveremmo sul bilancio familiare, ma sicuramente contribuiremmo a proteggere l’ambiente, la cui integrità che è fondamentale per la nostra salute

 

 

 

Oates, et al.Reduction in urinary organophosphate pesticide metabolites in adults after a week-long organic diet Environ. Res., 132 (2014), pp. 105-111

Berman, et al.Urinary concentrations of organophosphate and carbamate pesticides in residents of a vegetarian community Environ. Int., 96 (2016), pp. 34-40

Göen, et al.Efficiency control of dietary pesticide intake reduction by human biomonitoring Int. J. Hyg. Environ. Health (2016)

Bellinger DC. A strategy for comparing the contributions of environmental chemicals and other risk factors to neurodevelopment of children. Environ Health Perspect 2012;120:501-507.

 

 

 

 

 

 

 

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