Sono rimasta colpita da una serie di articoli recenti in cui, con toni trionfalistici, le merendine italiane, sono state assolte, e dichiarate sane, in quanto incrociando i dati fonte IRI 2014, relativi al consumo di merendine in Italia con quelli di Okkio alla salute 2014, è emerso che al NORD dove l’incidenza di obesità è più bassa in realtà si mangiano più merendine, e via via andando verso SUD, dove aumenta l’incidenza di obesità infantile, in realtà le merendine sono poco gradite. Nell’articolo si ammonisce “Spesso si tende a generalizzare e banalizzare quando si parla di alimentazione e il caso delle povere merendine, in questo senso, è esemplare: è sbagliato demonizzare un alimento e additarlo come responsabile di un fenomeno così complesso come l’obesità. Non andrebbe mai estrapolato un alimento dall’alimentazione nella sua totalità perché ogni ingrediente ha una sua funzione” (https://aidepi-merendine-italiane.prezly.com/merendine-e-diffusione-sovrappesoobesita-i-dati-sovvertono-un-pregiudizio-comune).
Premetto che incrociare dei dati relativi a un campione diverso analizzato non è assolutamente corretto da un punto di vista statistico e il risultato ricavato cosi semplicemente non è affatto attendibile, in quanto per desumere quanto affermato, si sarebbe dovuto analizzare lo stesso campione di bambini, in cui venivano contemporaneamente rilevati sia consumi alimentari, inclusa la frequenza di consumo delle merendine, che il peso e lo stile di vita e non utilizzare due diversi campioni, di cui peraltro non sappiano neanche l’omogeneità. Tuttavia, da nutrizionista mi sono incuriosita, e soprattutto animata dalla volontà di aggiornarmi, sono andata cosi a cercarmi 4-5 merendine tra le più comuni delle aziende italiane Ferrero e Barilla per valutare se effettivamente sono cosi sane ed ecco quanto ho trovato, che poco mi ha convinto
Lista di ingredienti è sempre molto lunga, e può arrivare fino a 30 se includiamo anche gli ingredienti del ripieno ( Tegolini, Mulino Bianco Kinder Delice, Ferrero)
Aromi: presenti in tutte le merendine esaminate cosi definiti in etichetta trattasi di sostanze chimiche aggiunte per dare sapore. Comprende sia gli aromi natural-identici (uguali a quelli naturali ma prodotti in laboratorio) e anche quelli artificiali ossia prodotti in laboratorio a partire da sostanze chimiche. Poiché la nuova normativa sulla definizione degli aromi in etichetta darebbe la possibilità di specificare se sono naturali, natural-identici o artificiali, in genere utilizzano la dicitura generica AROMI, quei produttori che non intendono riportare sull’etichetta le diciture specifiche previste dalla norma, quindi fa sottintendere che forse non sono naturali, ma più artificiali- molecole sconosciute non dichiarate
Presenza costante di mono e digliceridi degli acidi grassi in tutte le merendine prese in esame. Vengono prodotti sinteticamente a partire dal glicerolo e dai singoli acidi grassi, o ricavati da sottoprodotti dell’industria olearia, ossia scarti, di materia prima. Poichè non sappiamo che percentuale di acidi grassi saturi, insaturi ed idrogenati, vengono utilizzati per fare i mono e digliceridi è difficile esprimersi in termini di sicurezza alimentare in quanto potrebbero utilizzate miscele di mono e digliceridi ricche di acidi grassi trans, quelli che alcuni paesi europei hanno vietato per la accertata associazione con l’incidenza di malattie cardiovascolari infarto e ictus, ma che l’italia per ora limita solamente. Hanno una funzione emulsionante e stabilizzate, ma anche antiossidante, gelificante e di supporto per coloranti, e sono GRASSI, che possono essere vegetali ma anche animali, quindi prevalentemente saturi. La presenza è indice di bassa qualità.
Presenza di glutine aggiunto: si ipotizza che una delle tante cause di aumento della celiachia nella popolazione con una maggiore incidenza di compara in età adulta possa essere la maggiore esposizione a quantità di glutine, in quanto viene aggiunto come ingrediente per migliorare la lavorabilità e shelf life del prodotto (CereAlè, Ferrero). Ossia cominciamo ad esporre i bambini a quantità di glutine maggiore di quella già presente nei grani moderni
Zucchero come primo ingrediente Tegolini, Plumcake integrale (Mulino Bianco) e Kinder CereAlè (Ferrero), che quindi è quantitativamente più presente degli altri ingredienti. Spesso lo zucchero lo troviamo sotto forma di sciroppo di glucosio fruttosio (degli effetti ne parlo https://www.renataalleva.it/enervit-protein-a-dispetto-del-nome-il-primo-ingrediente-e-lo-sciroppo-di-fruttosio) lattosio, destrosio sappiamo essere associato ad un rischio di obesità ma anche di tossicità per il fegato. Recentemente l’OMS ha ammonito ad un minore consumo di zucchero proprio per gli effetti negativi sulla salute e ha ridotto i consumi di quello aggiunto al 10% delle calorie totali, ( su 1500 kcal 15g di zucchero uguale a 3 cucchiaini, con intenzione di abbassarlo ulteriormente al 5%. Si può definire salutare una merendina che abbia zucchero raffinato come primo ingrediente, e che per 30 g di prodotto contiene ben 2 cucchiaini di zucchero come il Tegolino e il Plumcake integrale Mulino Bianco?
Finto integrale: (Plumcake integrale Mulino Bianco, CereAlè, Ferrero) la dicitura integrale dà l’idea che sia un prodotto più salutare, in realtà nel prodotto non c’è farina integrale, ma farina raffinata, con aggiunta di crusca o cruschello ottenuto come sottoprodotto della macinazione dei cereali raffinati. Che differenza c’è? Le farine integrali conservano intatte la quantità di polifenoli, sali minerali e vitamine, mentre il germe di grano e l’elevato contenuto di fibra, conferiscono un basso indice glicemico e agiscono aumentando il senso di sazietà. In questo caso invece si tratta di una farina raffinata presumibilmente di tipo 00, quindi privata di micronutrienti, a cui viene aggiunto un quantitativo minimo di crusca che è stata a sua volta raffinata quindi priva di sostanze nutritive: si tratta, perciò, di prodotti doppiamente processati ma venduti come più salutari. Sia la farina integrale vera, che la crusca, provenendo dalla parte esterna dei chicchi, può contenere una quantità maggiore di pesticidi e inquinanti come metalli pesanti, se non deriva da grani biologici non è cosi indicata nei bambini, che hanno capacità di detossificare minori di quelle di un adulto
Grassi: in genere di pessima qualità e troppi, se pensiamo che in Kinder Delice (Ferrero), sono il primo ingrediente. Il secondo lo zucchero, il terzo lo sciroppo di glucosio-fruttosio (non mi sembra cosi salutare questa composizione) I grassi in questa merendina sono olio di palma burro di karitè e grasso di Sal. L’olio di palma utilizzato dalle industrie, molto discusso, è comunque certamente di pessima qualità, ben lungi da quello rosso ricco di antiossidanti. E’ estratto con solventi e raffinato quindi impoverito di eventuali ingredienti utili, con possibili contaminazione di prodotti tossici, inclusi i pesticidi vista la modalità intensiva con cui vengono prodotte le palme. Burro di karitè e del burro di Sal che vengono spesso impiegati nella cosmetica, sono ricchi di grassi saturi altamente raffinati – che hanno perso molte delle proprietà iniziali. Le industrie lo utilizzano specialmente nella produzione di cioccolato come sostituto del burro di cacao, avendo proprietà fisiche simili. il Regolamento per la Prevenzione delle Frodi Alimentari (PFA) in India ne vieta l’uso per la produzione di cioccolato e gelati. Del resto, là dove è presente l’olio di girasole sempre di olio raffinato si tratta: quindi la qualità dei grassi è spesso discutibile
Le calorie: Mi sembra che nell’era dell’epigenetica, in cui si parla di capacità dei componenti alimentari di modulare direttamente il nostro DNA, le calorie assumono una rilevanza minore rispetto ad alla qualità degli ingredienti e la presenza di possibili contaminanti. Tuttavia pur ragionando in termini riduttivi, come le calorie, è evidente che c’è differenza se fornite da proteine, o da grassi o zuccheri, specie se da zucchero e farine raffinate ad alto indice glicemico, come accade per la maggior parte di merendine. Grassi saturi e zuccheri agiscono in sinergia per stimolare la risposta insulinica e creare insulino-resistenza, le basi per un diabete
Riprendo l’articolo in cui si afferma che: le merendine possono tranquillamente essere utilizzate come ‘break’ a metà mattina o metà pomeriggio, perché sono prodotti caratterizzati da un modesto contenuto di calorie” Ho già discusso sulle calorie, ma la qualità delle materie prime? Quanto è importante nella giornata alimentare soprattutto di un bambino?
Ecco io in coscienza, da nutrizionista, direi che le merendine è meglio lasciarle sullo scaffale: e negli spuntini meglio dare frutta, frutta secca oleosa (noci nocciole e mandorle, ricche di grassi polinsaturi “buoni” non raffinati) utilizzando rigorosamente prodotti biologici. Una corretta educazione alimentare e ambientale, è lo strumento più importante che abbiamo per prevenire gran parte delle patologie che affliggono la società odierna: un bambino che cresce con sane abitudini oggi, sarà un adulto sano domani.
Bellissimo quest’articolo, diffondiamo un pò di consapevolezza.
Bene, non si deve rinunciare a cibi golosi per essere salutisti, basta che tutto il popolo faccia le scelte giuste e di conseguenza anche i prezzi di prodotti biologici e a km0 possono essere competitivi.