Glifosato NO Grazie: nuovo studio conferma che mangiare prodotti biologici riduce il rischio di esposizione sia in bambini che adulti


Un nuovo studio, pubblicato qualche giorno fa sulla rivista scientifica Environmental Research, ha confermato che passare ad un dieta biologica anche per pochi giorni, riduce efficientemente e velocemente l’esposizione ai pesticidi

I ricercatori hanno raccolto un totale di 158 campioni urinari da quattro famiglie – sette adulti  ( età 36–52 anni)  nove bambini ( età 4–15 anni)-e hanno esaminato i campioni per verificare la presenza del diserbante glifosato e di altri popolari erbicidi. I partecipanti allo studio per sei giorni hanno seguito una dieta non biologica e per altri sei giorni sono passati ad una dieta basata esclusivamente su prodotti biologici. I risultati dello studio sono piuttosto eclatanti: dopo soli 6 giorni di dieta biologica, si e’osservata una riduzione del 70% dei livelli di glifosato, e del suo metabolita AMPA nelle urine, dimostrando che il passaggio a una dieta biologica è un modo efficace per ridurre il carico corporeo del glifosato. Questo nuovo studio si aggiunge a un crescente corpo di letteratura che indica che una dieta biologica può ridurre l’esposizione a una serie di pesticidi nei bambini e negli adulti. In particolare le informazioni più importanti che derivano da questo nuovo studio sono che :

i bambini avevano livelli molto più alti di glifosato nelle urine rispetto agli adulti.

sia gli adulti che i bambini hanno riscontrato una drastica riduzione  dei livelli urinari di glifosato  già dopo solo 3 gironi di dieta con prodotti biologici

I livelli medi di glifosato urinario per tutti i soggetti  ( bambini e adulti) sono diminuiti del 70,93%.

La Dieta e’ una importante fonte di esposizione al glifosato

Nonostante le piccole dimensioni del campione (citato dagli stessi autori tra le limitazioni) lo studio comunque ha analizzato 158 campioni urinari, che non sono pochi, ed è importante perché mostra che le persone possono ridurre notevolmente la loro esposizione ai pesticidi negli alimenti anche senza un’azione normativa, ma solo scegliendo di alimentarsi con prodotti che sono coltivati senza l’utilizzo di pesticidi.

Lo studio inoltre riafferma un fatto già evidente alla comunità scientifica, ossia che i bambini sembrano essere maggiormente esposti rispetto agli adulti, e se il cibo è contaminato da pesticidi, avranno un carico corporeo maggiore

Perche’ il glifosato deve preoccuparci?  Circa un milione di cittadini europei chiesero la messa al bando questo erbicida nel 2017, ma purtroppo ignorando questa richiesta il glifosato fu rinnovato fino al 2022.  Il glifosato è particolarmente preoccupante perché è l’erbicida più utilizzato al mondo: nel 2014 sono stati utilizzati globalmente 826.000 tonnellate, circa 0,5 kg/ettaro di suolo agricolo mondiale e viene utilizzato su tantissime colture alimentari.  In Italia, lo stato di contaminazione da pesticidi ci viene fornito dai monitoraggi sulle acque condotto dall’ISPRA, da cui emerge che insieme al metabolita Ampa, il glifosato e’ tra i maggiori contaminanti, essendo presente nel 78% e nel 63% delle acque superficiali italiane. Questo dato e’ preoccupante se pensiamo che l’esposizione residenziale al glifosato e’ stata associata ad aumento di mortalità per Parkinson, aumento di incidenza di casi di autismo e disturbi dello spettro autistico, e aumento di incidenza di malformazioni cardiache per esposizione pre-natale, ossia se durante la gravidanza, le gestanti risiedevano a distanze di 500 mt o 2 km.  L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, che fa parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha classificato il glifosato un probabile cancerogeno per l’uomo, nel 2015. Vari studi scientifici hanno collegato l’esposizione al glifosato ad alta incidenza di malattie renali nelle comunità agricole e parti prematuri in una coorte di donne nel Midwest, aumento del rischio di Mielomi, alterazioni del DNA, malattie epatiche, perturbazioni del microbioma intestinale, che non dimentichiamo, e’ importantissimo per il buon funzionamento del sistema immunitario.  Studi modello animale hanno dimostrato che il glifosato e’ un interferente endocrino, ossia una sostanza che interferisce con gli ormoni alterandone la normale funzione. La pericolosità di un interferente endocrino sta nel fatto che il suo effetto tossico si manifesta anche a bassissime concentrazioni, a cui si può essere esposti per tempi lunghi ( esposizione cronica), ad esempio quello che può verificarsi quando il glifosato e’ presente come residuo negli alimenti e pertanto molto pericoloso. Cosa ancor più preoccupante e confermata da questo studio, e’ che la maggior parte della popolazione mondiale, bambini inclusi, e’ esposta all’erbicida solo ed esclusivamente attraverso al dieta.  Diversi monitoraggi lo hanno trovato nel latte materno e in negli alimenti, come latte, carni, birra, cereali a testimonianza che e’ la dieta a esporci a rischio.

Occuparci della salute nostra e dei nostri figli, significa prestare attenzione a quello che mangiamo. L’alimentazione e’ una variabile importante per lo stato di salute e in questo momento che particolare in cui la pandemia di Covid-19 ha preoccupato la comunità mondiale, e’ emerso come lo stato di salute, e il sistema immunitario dipendono molto dal microbiota intestinale e dal suo equilibrio. I pesticidi e i contaminanti alimentari possono creare perturbazioni del microbiota alterandone l’equilibrio e causando una disbiosi, che e’ alla base di molte patologie, rendendoci più suscettibili alle infezioni. Al di la’ del regime alimentare che intendiamo seguire, e’ la qualità alimentare e il metodo produttivo ad essere una variabile fondamentale.

 Cosa possiamo fare noi per essere sicuri di mangiare cibo sano? Sebbene l’UE abbia annunciato l’intenzione di dimezzare l’uso di pesticidi entro il 2030 e di convertire almeno il 25% dell’agricoltura al biologico, tuttavia la macchina del cambiamento può essere lenta e complessa, nel frattempo i cambiamenti possono essere decisi anche dal basso, ossia da chi acquista e sceglie i prodotti da mettere in tavola. L’agricoltura Biologica assume un ruolo importante per la nostra salute e funziona, esponendo meno al rischio di pesticidi cancerogeni ed interferenti endocrini, sia adulti che bambini , pertanto a noi la consapevolezza di scegliere e premiare i produttori che coltivano, rispettando la nostra salute e quella del pianeta. Oltre all’acquisto in negozi, oggi si sono attivate localmente, varie modalità che consentono a chi vuole mangiare biologico, di risparmiare acquistando direttamente dai produttori

La ricerca mostra anche che l’abbandono dell’agricoltura intensiva basata sull’  uso di pesticidi, porta a miglioramenti significativi per la biodiversità e altri parametri ambientali, producendo allo stesso tempo abbastanza da garantire un pianeta ben nutrito, diventando anche uno strumento efficace per contrastare i cambiamenti climatici

 

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