La supplementazione ad alto dosaggio con omega-3 (4g/die) in pazienti trattati con statine che presentano alto rischio cardiovascolare, elevati livelli di trigliceridi e bassi livelli di colesterolo HDL, migliora gli esiti cardiovascolari?
Sembrerebbe proprio di no. E’ quanto evidenziano i risultati di un recentissimo studio clinico randomizzato su 13078 pazienti mirato valutare la differenza tra integrazione giornaliera con acidi grassi omega-3 (4 g / die di omega-3 CA) rispetto all’olio di mais, in pazienti trattati con statine sui marcatori lipidici e infiammatori in pazienti con dislipidemia aterogena e alto rischio cardiovascolare. L’efficacia del trattamento e’ stata studiata in relazione a riduzione morti cardiovascolare, infarto miocardico non fatale, ictus non fatale, rivascolarizzazione coronarica o angina instabile che richiedeva il ricovero.
Risultati Quando 1384 pazienti avevano sperimentato un evento end point primario (di 1600 eventi pianificati), lo studio è stato interrotto prematuramente sulla base di un’analisi ad interim che indicava una bassa probabilità di beneficio clinico di omega-3 CA rispetto al comparatore dell’olio di mais. Tra i 13078 pazienti trattati (età media [SD], 62,5 [9,0] anni; 35% donne; 70% con diabete; livello medio di colesterolo delle lipoproteine a bassa densità [LDL], 75,0 mg / dL; livello mediano di trigliceridi, 240 mg / dL; livello mediano di HDL-C, 36 mg / dL; e livello mediano di proteina C reattiva ad alta sensibilità, 2,1 mg / L), 12633 (96,6%) hanno completato lo studio con l’accertamento dello stato dell’endpoint primario. L’endpoint primario si è verificato in 785 pazienti (12,0%) trattati con omega-3 CA vs 795 (12,2%) trattati con olio di mais (hazard ratio, 0,99 [95% CI, 0,90-1,09]; P = .84). È stata osservata una percentuale maggiore di eventi avversi gastrointestinali nel gruppo omega-3 CA (24,7%) rispetto ai pazienti trattati con olio di mais (14,7%).
Tra i pazienti trattati con statine ad alto rischio cardiovascolare, l’aggiunta di omega-3 CA, rispetto all’olio di mais, alle normali terapie di base non ha prodotto differenze significative in un esito composito di eventi cardiovascolari avversi maggiori. Questi risultati non supportano l’uso di questa formulazione di acidi grassi omega-3 per ridurre gli eventi cardiovascolari avversi maggiori nei pazienti ad alto rischio. Troppo spesso siamo portati a pensare che la supplementazione ad alti dosaggi sia una panacea per tutti i mali, ma in realtà non solo spesso non e’ utile, ma in alcuni casi anche nociva
Effect of High-Dose Omega-3 Fatty Acids vs Corn Oil on Major Adverse Cardiovascular Events in Patients at High Cardiovascular Risk JAMA. Published online November 15, 2020. doi:10.1001/jama.2020.22258
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