Da tempo è noto che la dieta della donna in gravidanza è importante nel determinare la predisposizione del nascituro allo sviluppo di numerosi disturbi, non solo metabolici, e la scienza che ha chiarito questa importante associazione è l’epigenetica. Oggi sappiamo che alcuni componenti della dieta quindi svolgono un ruolo chiave nella prevenzione di patologie della primissima infanzia, tra questi, la composizione in acidi grassi ( tipo di grassi della dieta), sembra assai rilevante nella dieta della donna in gravidanza, nella prevenzione dell’eczema topico, come appare da un recente articolo pubblicato sull’ European Journal of Clinical Nutrition, 2013, ;67(6):658-63
L’ipotesi dello studio era di valutare se composizione degli acidi grassi nell’ambiente intrauterino, provenienti dal tipo di grasso alimentare della dieta materna, influenzasse il feto favorendo lo sviluppo di disordini atopici nella primissima infanzia. Per dimostare ciò, gli autori hanno studiato in 211 gestanti al primo trimestre di gravidanza, negative per storia di dermatiti atopiche, la relazione tra composizione in acidi grassi nel plasma materno, composizione in acidi grassi del sangue nel cordone ombelicale e l’incidenza di eczema atopico nei neonati, che sono stati monitorati mediante questionario fino all’età di 14 mesi .
I risultati hanno mostrato che la presenza di concentrazioni elevate di acidi grassi polinsaturi a lunga catena nel plasma materno si associava ad una minore prevalenza del disordine nei bambini. Per quanto riguarda i campioni di sangue del cordone ombelicale, la presenza di acido docosaesanoico (DHA) e la somma totale di acidi grassi a lunga catena polinsaturi, omega-3, presentavano entrambi una relazione inversa con la prevalenza della malattia. IL DHA (22:6 n-3 o acido doco-saesaenoico) è un acido grasso semi-essenziale della serie omega -3 e secondo numerosi studi, una dieta ricca di DHA durante la gravidanza sarebbe positivo per lo sviluppo cognitivo e fisico del bambino, aumentando lo sviluppo intellettuale e motorio del bebè, ma anche la sua acuità visiva. Infine, grazie ad un buon apporto durante la gravidanza, sono state scoperte anche migliori prestazioni intellettuali e psicomotrici nei bambini a partire da 11 mesi di età.
Una dieta che abbonda in omega-3 è perciò innegabilmente positiva e necessaria per il benessere delle donne in gravidanza o durante l’allattamento per assicurare un buono sviluppo del feto o del neonato e le migliori fonti alimentari dei più importanti derivati omega-3, l’acido eicosapentaenoico o EPA e DHA, sono i pesci ad elevato contenuto di grasso, l’olio di pesce, i semi di lino. Per soddisfare le necessità del feto, il loro consumo è quindi consigliato prima della gravidanza e soprattutto nei primi sei mesi; per quanto riguarda il DHA se ne consiglia un apporto giornaliero di 200 mg/die di DHA e per gli omega-3 1-1,5 g.
La dieta in gravidanza, quindi dovrà prevedere un consumo regolare di pesce, preferibilmente fresco, tra cui si consigliano pesci di taglia piccola e ben cotti, come lo sgombro, il merluzzo, le alici, le sarde (minimo 3 volte alla settimana), al fine di garantire un giusto apporto di EPA e DHA tale usufruire dei loro benefici, ed evitare il concomitante problema dell’inquinamento da mercurio, che può presentarsi con il consumo frequente di pesci di taglia grande come il salmone. La scelta del pesce azzurro, grazie ad un valore d’acquisto estremamente contenuto e alla possibilità di rientrare “in filiera corta” (in quanto queste specie colonizzano abbondantemente il mar Mediterraneo), rappresenta la soluzione più logica ed economica nella ricerca degli alimenti ad alto contenuto di EPA e DHA. Essendo di filiera corta, il pesce azzurro è soggetto a stagionalità; non tutte le specie sono SEMPRE disponibili ma, d’altro canto, rappresentando una vasta gamma di razze, la possibilità di acquistarne “almeno una” in ogni stagione è pressoché garantita. L’utilizzo regolare nella dieta di frutta secca, quali le noci, da evitare qualora ci fosse una possibile sensibilità allergenica può costituire sicuramente una valida integrazione alla dieta.
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