Nei recenti anni si discute molto sul ruolo dell’alimentazione sia come prevenzione dei tumori, ma anche come adiuvante delle terapie, argomento quest’ultimo che non trova spesso il consenso da parte di tutta la comunità scientifica. Eppure, il WCRF ( World Cancer Research Fund) da anni sta facendo un continuo monitoraggio con studi epidemiologici, che evidenziano un ruolo dell’alimentazione non soltanto in fase di prevenzione. Dopo la diagnosi di tumore, lo stile di vita, che include alimentazione e attività fisica può rappresentare un importante fattore di rischio per recidive e mortalità in pazienti affetti da carcinoma del colon. Sebbene l’esatto meccanismo non sia ancora chiaro, gli studi epidemiologici hanno evidenziato che l’insulina e le vie metaboliche che la coinvolgono, giocano un ruolo chiave non soltanto nella patogenesi e insorgenza del cancro al colon, ma anche nella risposta alle terapie.
La secrezione dell’insulina è strettamente influenzata da una dieta ricca di carboidrati semplici e/o raffinati ad alto indice glicemico, che inducono iperinsulinemia post-prandiale, e il carico glicemico, è un indice spesso utilizzato per valutare l’impatto di diverse tipologie di carboidrati sul metabolismo di zuccheri (glicemia/insulinemia) Tuttavia è noto che anche altri alimenti, come proteine e grassi saturi, sono in grado di indurre iperinsulinemia e data l’importanza di questo indice per i malati di tumore al colon, la dieta, intesa come la qualità del pasto durante e dopo le cure, può risultare importante per la risoluzione della malattia. Questo è quanto emerge da un recente studio osservazionale su 1023 pazienti (JNCI J Natl Cancer Inst, 2019, Vol. 111, No. 2,) con resezione del colon (Stadio III) in trattamento con terapia coadiuvante, dei quali sono state monitorate le abitudini alimentari durante e fino a sei mesi dopo la chemioterapia, utilizzando un nuovo indice, il Food Insulinic Index (FII) che tiene conto di tutte le tipologie di alimenti che stimolano l’insulina.
I risultati dello studi confermano che un elevato carico di insulina e l’indice di insulinico dei pasti, post-diagnosi, sono associati ad un aumento del rischio di recidive e mortalità per cancro al colon: pertanto non solo i carboidrati della dieta, ma anche il contenuto in proteine e grassi degli alimenti, provocano una risposta insulinica postprandiale che può influenzare esiti del cancro. Questa associazione è risultata indipendente dal fatto che i pazienti seguissero una dieta “occidentale” o definita prudente. L’incidenza di recidive e la mortalità, correlavano molto di più con il carico insulinico, che con l’indice insulinico, suggerendo che anche il contenuto energetico della dieta gioca un ruolo importante. Il carico insulinico del pasto e incidenza di recidive era ancora più evidente nei pazienti in sovrappeso: è noto infatti che un eccesso ponderale medio/elevato comporti anche una iniziale insulino-resistenza che comporta una maggiore produzione di insulina (iperinsulinemia compensatoria). Tuttavia i risultati conclusivi, sono che tale associazione è in realtà indipendente sia dal BMI che dalla attività fisica
Il tumore si nutre di zuccheri è una banalizzazione e semplicistica interpretazione di come una dieta scorretta possa influenzare la patologia tumorale, mentre molto più correttamente bisognerebbe parlare di dieta che tiene sotto controllo l’insulina. E’ in realtà questo ormone ad essere molto coinvolto nella progressione del tumore, in quanto è in grado di stimolare fattori di crescita, che a loro volta stimolano la progressione tumorale.
Quali indicazioni nutrizionali dare per avere l’insulina sotto controllo?
L’impatto dei macronutrienti sull’insulinemia è circa del 95%per i carboidrati, del 50% per le proteine e del 10% circa per i grassi, e ciò conferma che non sono solo i carboidrati ad incidere sulla produzione insulinica, ma anche le proteine, in maniera moderata, e in modo minore anche i grassi. Molti studi hanno confermato che il consumo di cibi trasformati influisca in modo importante sul rilascio di insulina. Cibi altamente insulinogenici, sono gli zuccheri raffinati, le proteine dei latticini, in particolare gli aminoacidi arginina, leucina, lisina, i grassi idrogenati, i mono e digliceridi degli acidi grassi, spesso presenti nelle merendine confezionate, che non a caso insieme ad altri prodotti di pasticceria come cornetti, biscotti, barrette dolci, gelati, e pane bianco, risultano avere un alto indice insulinico. Ad esempio la tipica colazione preferita da molti italiani, il cornetto e cappuccino al bar, è altamente insulinica, come lo sono le colazioni a base di dolci e biscotti e latte, mentre il porridge, al tipica colazione inglese presenta un più basso indice insulinico, pertanto da preferire.
Quindi per avere il più possibile l’insulina riposo, bisogna consumare pasti non eccessivamente densi di calorie, consumare una buona quantità di verdure a pasto e fare attenzione anche alla tipologie di proteine che si consumano.
Sempre più studi confermano che la corretta alimentazione, svolge un ruolo nella patologia tumorale e ogni tumore andrebbe trattato in modo specifico: l’insulina sembra giocare un ruolo chiave nel carcinoma del colon, e oltre ad una dieta corretta e sicuramente indicata l’attività fisica che aiuta a mantenere sotto controllo questo ormone
JNCI J Natl Cancer Inst (2019) 111(2): djy098
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