In un momento in cui è partita la campagna “Stop al Glifosato”, erbicida che ha contaminato el acque di tutto il mondo ed è entrato nella catena alimentare, esponendo tutti a rischi, dal momento che è stato dichiarato cancerogeno probabile dallo IARC ( Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro), questo convegno ha lo scopo di informare come sono i livelli di contaminazione delle nostre acque e come dalle acque i contaminanti arrivano agli alimenti e possono avere un impatto importante sulla nostra salute. Non a caso siamo in Lomellina, provincia di Pavia, dove dall’indagine di Arpa si legge che «la qualità dello stato chimico delle acque sotterranee è condizionata dalla contaminazione diffusa che dipende dall’utilizzo di fitofarmaci in agricoltura. I dati di Arpa indicano che «non sono buone» le condizioni del corpo idrico più profondo di Albonese, Belgioioso, Casei Gerola, Cassolnovo, Chignolo, Cigognola, Cilavegna, Dorno, Frascarolo, Linarolo, Mede, Mortara, Pinarolo, Portalbera, Rosasco, Santa Cristina, Torrazza Coste, Tromello, Vigevano. L’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ricorda che «l’acqua sotterranea è di fondamentale importanza in quanto rappresenta la più grande riserva di acqua potabile e tende ad essere meno contaminata dagli scarichi e dai microrganismi patogeni».
La provincia di Pavia nel 2015 era secondo posto in Italia, battuta da Milano, per decessi causati dall’inquinamento dell’aria, 25mila morti a livello nazionale, secondo i dati Istat.
L’altro record negativo condiviso con il territorio milanese è l’incidenza di tumori che, nella nostra di Pavia, sono causa di morte per il 40% dei maschi e per il 27% delle femmine. Nel 2015, secondo il rapporto Asl, il tasso di mortalità per tumori nei maschi pavesi è superiore del 10% a quello dei lombardi e del 18% rispetto alla media nazionale, mentre nelle femmine pavesi è superiore dell’11% rispetto a quelle lombarde e del 19% rispetto alla media nazionale.
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