Tanto più la nostra dieta giornaliera è ricca di alimenti ultra-processati industrialmente, tanto più aumenta il nostro rischio complessivo di ammalarci di cancro. Lo afferma un nuovo studio che ha valutato l’ associazione tra il consumo di cibo ultra-processato e incidenza di cancro, in 104 980 partecipanti di età compresa tra 18-72 anni (età media 42,8 anni) monitorati per un periodo dal 2009 al 2017. Le abitudini alimentari sono state raccolte mediante un questionario (recall 24h) che ha valutato il consumo abituale da parte dei partecipanti di ben 3300 diversi prodotti alimentari, i quali sono stati classificati in base al loro grado di trasformazione presenza di additivi, secondo la classificazione NOVA.
Quali sono definiti cibi ultra-trasformati nello studio? Secondo la classificazione NOVA, i cibi considerati nello studio come “ultra-trasformati o processati”, sono pane, focacce, pane da hamburger confezionati e prodotti industrialmente, snack dolci e salati confezionati, bibite e bevande zuccherate; polpette, bocconcini di pollo e pesce fritti e altri prodotti della carne ricostituita e trasformata con aggiunta di conservanti e additivi (nitriti); spaghetti e zuppe pronte istantanee; prodotti pronti da mangiare congelati o precotti stabili altri prodotti alimentari preparati gran parte o interamente a partire dallo zucchero, oli, grassi e altre sostanze non comunemente utilizzate in preparazioni culinarie, quali oli idrogenati, amidi e proteine isolati. I processi alimentari presi in considerazione comprendono in particolare idrogenazione, idrolisi, estrusione, stampaggio, rimodellamento e pre-trattamento frittura, aggiunta di agenti aromatizzanti, colori, emulsionanti, umettanti, edulcoranti non zuccherini e altri additivi alimentari, spesso aggiunti a questi prodotti per imitare il sapore di quelli freschi non trasformati, o per mascherare la scarsa qualità del prodotto. Quanto aumenta il rischio? L’aumento del 10% nella proporzione di alimenti ultra-trasformati nella dieta e’ risultato associato a un aumento significativo di oltre il 10% del rischio complessivo di cancro e di cancro al seno (https://www.renataalleva.it/consumo-abituale-di-alimenti-industriali-ultra-trasformati-aumenta-il-rischio-complessivo-di-cancro-e-di-cancro-al-seno/)
Se confermato in altre popolazioni, gli autori concludono che questi risultati suggeriscono che il il rapido aumento del consumo di alimenti ultra-elaborati potrebbe avere un peso importante nell’aumento di incidenza del cancro nei prossimi decenni.
Tuttavia era già noto che l’assunzione di alimenti ultra-elaborati è associata ad una maggiore incidenza di dislipidemia, come osservato in uno studio fatto su bambini brasiliani e maggior rischio di sovrappeso, obesità e ipertensione in un gruppo di studenti universitari spagnoli.
Ci sarà da chiarire meglio quanto pesino singolarmente sul rischio di cancro, la composizione nutrizionale, i tipi di additivi alimentari, i materiali di imballaggio utilizzati e i contaminanti neoformati dalla processazione o pre-esistenti (es.acrilamide o pesticidi), ma sicuramente possiamo affermare che molti alimenti ultra-trasformati sono spesso caratterizzati da una bassa qualità nutrizionale e la presenza di troppi additivi, composti formati durante la produzione, la lavorazione e lo stoccaggio
Cosa suggerisce lo studio? Per la prevenzione si raccomanda di basare l’alimentazione il più possibile su cibi freschi, da cucinare in casa, adottando metodi di cottura salutari come il vapore o forno, evitando di friggere o la cottura alla brace, evitando il più possibile alimenti ultra-trasformati come wurstel o carni e pesce o verdure già cotti e imbustati, nella cui etichetta compare una lunga lista di ingredienti tra cui di additivi , conservanti, coloranti ed esaltatori di sapidità. Tuttavia, è bene ricordare che un prodotto non vale l’altro, e ci sono prodotti confezionati che non sono elaborati e non contengono additivi. E’ importante allora scegliere quelle aziende, che partono da buone materie prime, che usano prodotti biologici, non additivi: attenzione a leggere sempre attentamente gli ingredienti nelle etichette nutrizionali
Fiolet T. et al.,Consumption of ultra-processed foods and cancer risk: results
from NutriNet-Santé prospective cohortBMJ 2018;360:k322 http://dx.doi.org/10.1136/bmj.k322
buongiorno Renata leggo i tuoi articoli e mi trovo sulla tua stessa lunghezza d’onda… vorrei parlarti in privato hai una mail o un telefono con cui comunicare con te?
ciao Stefania
stefania scusa il ritardo ma su questo sito nei contatti trovi sia mail che numero di cellulare
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