Capire l’impatto dei pesticidi sui bambini: il nuovo report dell’Unicef spiega perché dovremmo proteggerli


Mentre in Europa e nel mondo si rinnovano licenze a pesticidi, la cui innocuità non solo non è stata dimostrata con studi scientifici robusti, ma sui quali ci sono forti sospetti di pericolosità per la salute umana, la Fao esce con una nuova pubblicazione “Understanding the impact of pesticides on children, ossia capire l’impatto sulla salute dei bambini qunado sono esposti a pesticidi”.

 Il report inizia spiegando che i bambini sono particolarmente sensibili all’assorbimento ed effetti negativi di sostanze tossiche come i pesticidi, perché sono organismi in via di sviluppo, con una rapida crescita e sviluppo, fasi in cui organi e tessuti in formazione presentano specifiche finestre di vulnerabilità, per cui una sostanza tossica può causare un danno irreversibile e di grande entità. Ad esempio, durante i primi 12 anni di la vita, il tasso di respirazione di un bambino è il doppio di quello di adulti: quindi se esposti a pesticidi spruzzati nell’aria- inaleranno il doppio della quantità, con ovvie conseguenze.

I bambini rispetto agli adulti hanno più vie di esposizione ai pesticidi, attraverso l’ingestione diretta accidentale o attraverso alimenti contenenti residui, acqua contaminata o inalazione o contatto cutaneo: soprattutto l’ingestione involontaria da parte dei bambini è considerevolmente maggiore di quella un adulto, a causa del maggiore assunzione di cibo o liquidi per kg di peso corporeo; inoltre i bambini sono frequentemente  a bocca aperta e si portano le mani in bocca spesso.

Perché se esposti la tossicità è maggiore? Il fegato e i reni, che si occupano di smaltire le sostanze tossiche, non hanno la stessa capacità di un organismo adulto di rimuovere pesticidi dal corpo, aumentando così il rischio di trattenere le tossine, e poiché sono organismi di piccole dimensioni, la stessa quantità di una sostanza chimica, potrebbe essere 10 volte più tossica per un bambino rispetto ad un adulto.

Ma l’esposizione inizia molto prima e chi lavora con i pesticidi espone i figli a maggiori rischi: infatti i bambini sono vulnerabili ai pesticidi dal momento del concepimento e in tutto il fase di sviluppo come un feto, tanto che si parla di “nato pre-inquinato’, termine ampiamente usato per mostrare l’impatto dei pesticidi sui bambini e i loro diritti. In un rapporto degli Stati Uniti Dipartimento della salute e dei servizi umani, nel 2010, viene documentato che i livelli più alti di sostanze tossiche ed interferenti endocrini (sostanze in grado di creare malfunzionamenti del metabolismo ormonale, in organi come ad esempio la tiroide, le ovaie) si trovano più  frequentemente nelle donne, rispetto agli uomini – e sono stati identificati nel sangue, nel tessuto placentare, e nel tessuto adiposo mammario di gestanti e nel latte  di nutrici. Gli agricoltori, sia donne che uomini, in  età riproduttiva, hanno di esposizione ai pesticidi costantemente più elevati di quelli della popolazione generale, e sono diversi gli studi che hanno suggerito che l’esposizione professionale materna è associata a leucemia, difetti alla nascita e altre patologie del nascituro.

Pesticidi per gioco. I Bambini possono anche venire in contatto con pesticidi estremamente pericolosi quando le sostanze chimiche sono conservate nei pressi di abitazioni o gettate in discarica aree – entrambe sono pratiche proibite, ma spesso si verificano a causa della mancanza di informazione, consapevolezza e meccanismi di applicazione, e di sicurezza. Il rischio di entrare in contatto con sostanze chimiche pericolose attraverso il gioco è piuttosto alto sopratutto in paesi in via di sviluppo- ma non solo- in particolare nelle regioni agricole,  in cui le abitazioni di agricoltori o residenti sono all’interno delle aree coltivate.  Quando i pesticidi poi sono gestiti male, conservati impropriamente o causano contaminazione ambientale o e delle falde acquifere, influenzano non solo gli agricoltori e i bambini che lavorano direttamente con loro, ma anche l’intera comunità.

Residui tossici negli alimenti: i bambini in tutte le comunità e paesi del mondo sono esposti ai pesticidi attraverso l’ingestione di frutta e verdura, nonostante le leggi e politiche per mantenere bassi i livelli massimi di residui. Studi condotti dalla Thai Pesticide Action Network, nel 2016, ha trovato residui di pesticidi pericolosi multipli che sono vietati in Tailandia sulla frutta e verdure nei mercati locali e supermercati, Con il mercato globale sul mercato arrivano prodotti alimentari da tutto il mondo.

Ci sono livelli sicuri di pesticidi per cui non abbiamo alcun effetto sulla salute?   Da quanto detto finora possiamo tranquillamente rispondere NO, non ci sono. Primo perché abbiamo visto che le vie di esposizione sono diverse, e l’esposizione inizia in utero, in età fetale, per cui livelli di tossicità che potrebbero essere tollerati dalla mamma, non necessariamente lo sono per il feto. Secondo perché un bambino può respirare un pesticida, può entrare in contatto con la pelle, può mangiarlo con gli alimenti, dove il massimo livello residuale, LMR, non considera questi effetti “cumulativi” e non considera il particolare metabolismo di un bambino. Terzo, perché i MLR sono stati studiati per valutare la tossicità in acuto e non quella cronica, ossia quella a basse concentrazioni, prolungata nel tempo i cui effetti non sono necessariamente immediati, perché passano per processi complessi, come modifiche epigenetiche e alterazione dei sistemi di riparazione. Quarto e punto più importante: che si rassegnino i chimici che ancora ragionano con l’enunciato di Paracelso, che è la dose che fa il veleno, oggi in realtà sappiamo che diversi pesticidi e sostanze chimiche sono interferenti endocrini, ossia sostanze per le quali non c’è un comportamento dose-risposta lineare, tanto che il  Parlamento Europeo le ha definite sostanze senza SOGLIA DI SICUREZZA (2013). Attualmente sono noti circa 800 prodotti chimici in commercio, ma la stragrande maggioranza delle sostanze chimiche in uso non sono state testate per l’attività di inteferenza endocrina. L’unica certezza regolamentata dai LMR riguarda la tossicità acuta, ossia la quantità di pesticidi che provocano una reazione immediata ( vomito, nausea, mal di testa, e grave intossicazione

 Conseguenze dell’esposizione a pesticidi nei bambini a partire dall’età fetale: l’esposizione cronica è stata associata ad un aumentato rischio di tumori infantili (leucemia, tumori cerebrali); scarse capacità motorie, riflessi ritardati, scarsa memoria e altri problemi del neuro-sviluppo, asma, obesità, , basso peso alla nascita. In particolare l’esposizione del feto al clorpirifos, un organofosfato- molto impiegato anche in Italia è stato associato a disturbi dello spettro autistico e quoziente intellettivo più basso, che si sono manifestati in bambini di 2-3 anni, nati da mamme che risiedevano vicino ad aree in cui si praticava agricoltura intensiva.

Un problema etico di fronte al quale gli adulti sono chiamati: nei paesi in via di sviluppo i bambini vengono sfruttati e messi a lavorare nei campi,per la produzione di cotone o cacao, a contatto con sostanze altamente tossiche per loro, da compromettere la loro salute futura. I governi di tutto il mondo dovrebbero impegnarsi a combattere duramente lo sfruttamento di bambini in tal senso ma anche mettere in atto delle politiche preventive, rispondendo concretamente al famoso PRINCIPIO DI PRECAUZIONE, ossia non immettere nel mercato sostanze di non accertata sicurezza.

Tra le azioni utili da attuare in difesa della salute dei bambini e adulti:

Leggi più severe per utilizzatori e aziende produttrici

Proteggere le donne in gravidanza

Bandire definitivamente sostanze e pesticidi noti per la loro tossicità

Accurate sperimentazioni da parte delle aziende produttrici e responsabilità delle stesse nel tutelare la salute di utilizzatori e consumatori con prove certe di non tossicità

Metodi più efficienti per la valutazione della tossicità, soprattutto cronica e combinata (l’esposizione è a molteplici sostanze e simultanea

Incentivare pratiche agricole con minore impatto ambientale più sostenibili

https://www.unicef.org/csr/files/Understanding_the_impact_of_pesticides_on_children-_Jan_2018.pdf

 

 

 

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