Bliss point: ecco come si diventa dipendenti dai prodotti industriali


Sicuramente, vi sarà capitato che  mangiando delle patatine in busta o merendine o snack salati confezionati  di provare quella sensazione che più ne mangiate, più vorreste  mangiarne. La spiegazione è tutta nel  bliss point che corrisponde  all’esatto mix di zuccheri, grassi e sale che manda in estasi qualsiasi essere umano gustando un particolare cibo, del quale diventano poi dipendente al punto da volerne ancora di più a cercare quel cibo che lo ha prodotto, anche quando il senso di fame è stato colmato. Le industrie alimentari  hanno laboratori di ricerca che costantemente sul giusto mix  di ingredienti in uno snack in grado di  mandare  in completo visibilio il cervello,  e se  leggete bene qualche etichetta troverete che in molti snack salati industriali trovate anche lo zucchero o peggio lo sciroppo di glucosio fruttosio. Gran parte dei prodotti che gli adolescenti oggi consumano, come bibite gassate e zuccherate, snack e merendine dolci o salate già pronte, sono prodotti per soddisfare il bliss point ed aumentare il consumo di tali prodotti che purtroppo incentivano l’aumento di peso, col risultato che l’ Italia sia la nazione europea con la più alta percentuale di adolescenti e  i bambini  in sovrappeso e obesi. Scientificamente alla base del fenomeno  c’è un neurotrasmettitore chiamato dopamina che viene rilasciato nel cervello e provoca una forte sensazione di piacere e soddisfazione. Purtroppo però ci si abitua rapidamente al meccanismo tanto che, per ottenere la stessa sensazione di piacere, diventa necessario aumentare la dose o la frequenza dell’assunzione dell’alimento, con un meccanismo simile a quello che rende dipendenti all’alcol o alle droghe. Il bliss point  è sempre più alto nei bambini/ragazzi rispetto agli adulti,  e varia a seconda della consistenza e anche al consumo contemporaneo di bevande, ad esempio, se insieme ad una merendina  si consuma  una bevanda gassata e zuccherata, il bliss point cambia. L’inconscia ricerca del bliss point condiziona la nostra alimentazione molto più di quanto si creda e  per disfarsi della dipendenza dal cibo spazzatura,  è necessario riabituare il cervello a farsi piacere i cibi sani, con una corretta educazione nutrizionale ma anche sensoriale attraverso la riscoperta di sapori reali e non industriali. Noi non veniamo al mondo con una predilezione per  il junk food   ma è solo il frutto di condizionamento all’ alimentazione industriale. Ecco perché è fondamentale il ruolo della famiglia e della scuola. La famiglia, che a causa dei ritmi frenetici di lavoro, si è affidata troppo e per lungo tempo alla comodità di prodotti già confezionati senza soffermarsi troppo a leggere le etichette nutrizionali, a discapito della preparazione casalinga di alimenti, incluse le merende: eppure una fetta di pane integrale con olio extravergine di oliva  o miele (olio Evo e miele sono ricchi di polifenoli importanti per la salute) abbinato a qualche noce, è  una merenda veloce da preparare e sicuramente più salutare di tanti snack salati o dolci confezionati.  Riguardo al ruolo della scuola, di progetti di educazione nutrizionale  ce ne sono molti – forse fin troppi- ma parte dell’insuccesso a mio parere è legato all’incoerenza che spesso si riscontra vedendo poi che molte di queste scuole autorizzano la presenza di distributori di bibite gassate zuccherate e snack ricchi di sale, grassi e zuccheri, gli stessi che i nutrizionisti indicano come scelte  alimentari scorrette. Le soluzioni sono molte, quella che riguarda noi consumatori è di tornare un po’ in cucina e scoprire che, anche se di fretta, la preparazione casalinga  di una torta di mele o un plum cake  non richiedono troppo tempo e possono essere un modo per stare insieme e divertirsi con i bambini magari il sabato  o la domenica , e che se proprio dobbiamo ricorrere a qualcosa di confezionato,  al posto di un pacco di patate fritte è meglio dare un pacchetto di  noci, nocciole o mandorle.

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